2020 – Tradizioni e cambiamento “I Mestieri”

I Mestieri

Vincitori concorso fotografico

Sauro Fiorani
1° classificato

Mauro Scattolini
2° classificato

Stefano Russu
3° classificato

Le foto dei partecipanti

Il Tema del concorso 2020

Nell’arco degli anni, il tessuto aziendale ha subito una variazione tale da portare alla scomparsa di diversi mestieri, soprattutto di lavori manuali. Ovviamente le scoperte tecnologiche hanno influito in maniera massiccia a questo cambiamento, influendo anche sullo stile di vita e le abitudini quotidiane, portando con loro nuove figure lavorative che sono andate a sostituire le vecchie professioni.

Oltre alla scomparsa e al rinnovamento completo dei mestieri, si è assistito anche a una variazione, allo stesso modo netta ma meno evidente, di singole professioni.

Un esempio è il ruolo del dattilografo o anche del centralinista: due lavori svolti soprattutto da donne che, a stretto contatto con l’azienda o il privato svolgevano questo ruolo come parti integranti della società. Attualmente, invece, queste professioni sono state alterate e l’atmosfera lavorativa che si poteva respirare nei vecchi studi non sarà più recuperabile, preferendo oggi delle macchine o assunzioni di massa, giustificate da a un risparmio aziendale.

In ambito fotografico abbiamo una grande raccolta di archivio che parla del mondo del lavoro, spesso nato da commissioni ma anche da una scelta personale dell’autore.

Interi capitoli della raccolta di August Sander “Uomini del XX secolo” sono stati dedicati alle professioni. L’artista aveva come scopo quello di realizzare una sorta di enciclopedia sull’uomo del Novecento, ritraendo svariati individui nel loro ambito. I primi due capitoli sono stati addirittura dedicati a specifici settori lavorativi: il contadino e l’artigiano, a dimostrazione di come, per via del periodo storico attraversato, il mondo fosse ancora strettamente legato a un’idea di mestiere di tipo manuale, nonostante ci si stesse spostando verso un modo tutto nuovo di vedere le professioni.

Lewis Hine è stato uno dei maestri del mezzo fotografico. Con il puro scopo di documentare la vita a sé circostante, ha anche dato alle sue immagini un forte valore sociale, celebrando la dignità del lavoro e promuovendo nuove riforme sociali.

Esempi eclatanti di come il mondo del lavoro stesse cambiando in quel periodo, le sue immagini così semplici come intime hanno raccontato la vita newyorkese di inizio Novecento, passando dai ritratti scattati ad Ellis Island, al reportage sul lavoro minorile, fino alle fotografie degli operai al lavoro durante la costruzione dell’Empire State Building.

Questi due maestri sono solo un piccolo esempio di come la fotografia nel corso degli anni abbia trattato l’ambito delle professioni e parlando di tradizioni e cambiamento sono forse il modello migliore che potremmo avere. Entrambi hanno affrontato la tematica non limitandosi alla semplice documentazione dell’atto lavorativo, ma avvicinandosi ai soggetti ritratti e cogliendo il ruolo dei lavoratori nell’ambiente sociale.

Attualmente sono varie le situazioni in cui i mestieri stanno subendo un cambiamento, spesso rimanendo legati alle tradizioni e altre volte sconvolgendole del tutto. Come ritrarle, però, in un’immagine? Può ancora la fotografia essere mezzo di denuncia, strumento sociale o anche documentazione di questo cambiamento come lo era circa un secolo fa?

Quello che viene richiesto è di sfruttare il mezzo fotografico per affrontare quest’ondata di mutazione continua, anche prendendo esempio dagli artisti del passato, che erano riusciti con i loro scatti a rendere eterni dei passaggi così cruciali.