Dalla prima edizione del 2017 ad oggi, qui trovi tutti gli eventi EFFEUNOFEST organizzati in questi anni.
APERTURE MENTALI
Esposizioni
con Walter Ferro
La prima impressione che si coglie osservando le immagini di “Aperture mentali” non si discosta molto da quella di un lavoro sul ritratto. È anche evidente, però, l’innata attitudine di Walter Ferro nel sovvertire i canoni estetici, nel deturpare le sue fotografie con apparente abuso di contrasti, di mossi, di sgranati, di sfocati, di distorsioni, di strappi e di collages.
In questo lavoro, è come se l’autore ci dicesse: “ci sono io dietro a quei volti, ma non in ciò che si palesa”.
La serie si sviluppa in un susseguirsi di figure nei cui lineamenti è impressa una moltitudine di fasi dell’esistenza umana, di stati d’animo e di personalità.
In ogni immagine uno strappo e una ricomposizione, due azioni opposte ma conseguenti: non c’è ricostruzione senza frattura.
GLI ANNI DELLA DOLCE VITA – TENDENZE DELLA FOTOGRAFIA ITALIANA
Esposizioni
con FIAF
L’esposizione, ideata e realizzata dalla FIAF, curata da Fulvio Merlak, Claudio Pastrone e Giorgio Tani, raccoglie 66 fotografie in bianco e nero scattate da alcuni tra i maggiori fotografi italiani tra la fine degli anni ’50 ed il 1968.
Le immagini sono state organizzate in due parti: la prima dal titolo La Dolce Vita è un accenno allo starsystem dell’epoca con fotografie scattate a Fellini, De Sica e Pasolini, a Mastroianni e Sophia Loren, passando negli atelier di alcuni grandi sarti, da fotografi come Garolla, Giancolombo, Palmas, Pierluigi, Secchiaroli.
La seconda parte (La nuova vita) ci presenta i cambiamenti nello stile di vita, l’emigrazione dal sud, il lavoro in fabbrica, le periferie delle grandi città, il boom dell’automobile, i divertimenti dei giovani.
PERCHÉ FOTOGRAFARE. INCONTRO DI AVVICINAMENTO PER RAGAZZI DAI 12 AI 16 ANNI.
Workshop fotografici
con Orietta Bay
Domenica 9 Settembre 2018, workshop gratuito con Orietta Bay.
Una breve riflessione sul “vedere”.
Il linguaggio della fotografia. (spiegazione della sua grammatica).
Accenni ai generi fotografici.
Come funziona la realizzazione di un racconto fotografico.
Esercizio: (breve uscita di esercitazione pratica).
Organizzazione, visione e lettura delle fotografie realizzate.
A KIND OF LOVE
Esposizioni
con Giovanni Ceccarelli
”A Kind of Love” è un progetto fotografico di Giovanni Ceccarelli. Il lavoro prende forma a Bangkok, esponendosi al pubblico nel modo in cui l’autore è solito mostrarsi: una fotografia sporca che non è assolutamente legata alle regole del mezzo.
Ciò di cui si parla è’ un breve racconto fotografico confinato dentro Nana Plaza, il quartiere a luci rosse più famoso del mondo.
Il progetto nasce anche grazie alla supervisione di David Alan Harvey, fotografo Magnum e proprietario di “Burn Magazine”.
FEED MY SOUL
Esposizioni
con Annette Schreyer
“Feed my soul” è un’inchiesta sul significato sociale, psicologico e simbolico del cibo nel nostro tempo. Molto più che pura nutrizione, il cibo è consolazione, tentazione e status symbol. Rivela strutture familiari e gerarchie, espressione di amore e odio, povertà e opulenza.
Anche se le immagini sono tutte ispirate a dipinti della storia dell’arte europea, l’obiettivo dell’artista non era quello di ricreare le immagini esistenti usando la fotografia, ma di esaminare come questi maestri rappresentassero situazioni di mangiare e bere e re-interpretarli in una lettura contemporanea.
FRAMES
Esposizioni
con Franco Cecchini
“La fotografia di Franco Cecchini è caratterizzata da una narrazione e da una teatralità, contrassegnate dal continuo inseguirsi della voglia di raccontare e del desiderio di rappresentare” (Alberto Pellegrino)
Nella sua carriera, Franco Cecchini ha sempre avuto a che fare con le arti visive e in particolare si è dedicato all’ambiente del teatro.
In un suo lavoro antecedente, “Scenari Immaginari”, egli evoca il teatro come grande metafora, un’icona attraverso cui guardare e interpretare il mondo, la vita, il tempo che passa.
I COLORI DEL CIBO
Esposizioni
con effeunopuntouno
Quello che abbiamo intorno a noi è un mondo a colori e, come sappiamo, ciò dipende dalla luce.
La sua struttura è un’onda e in base a come è composta le sue creste possono essere più o meno distanti tra loro. Questa grandezza, misurata in nanometri, è chiamata lunghezza d’onda.
Conoscere la luce, la sua composizione e quali siano le parti visibili o no è una delle prime cose che si apprende quando si parla di fotografia. Così impariamo a conoscere ciò che ci circonda e capiamo come
comporre un’immagine anche in base alla cromia.
Gli oggetti sono di un determinato colore perché sono composti da sostanze che assorbono solo specifiche lunghezze d’onda e ne respingono altre. Lo stesso accade con gli alimenti e le sostanze naturali: le foglie sono verdi per via della clorofilla.
Kosovo, incertezze e sogni
Esposizioni
Spesso dimenticato, subito dopo l’ultima guerra nei Balcani e all’indomani della dissoluzione della ex Jugoslavia, il Kosovo è tornato sotto i riflettori dell’attenzione internazionale in seguito alla proclamazione d’indipendenza dalla Serbia nel febbraio 2008, con un atto unilaterale non riconosciuto, anzi fortemente osteggiato, da Belgrado.
Le tensioni interne salivano di giorno in giorno e le minacce di contrapposti schieramenti stranieri rendevano la situazione imprevedibile e incerta in Kosovo, quanto nei Paesi sostenitori dell’indipendenza e in quelli schierati a fianco della Serbia.
L’incertezza stessa, impalpabile e allo stesso tempo opprimente, è una delle armi più pericolose puntate sui kosovari divisi tra una grande maggioranza di etnia albanese e la ristrettissima minoranza serba.Il filo conduttore di questo reportage di Ignacio Maria Coccia è appunto, come lui stesso la definisce, la luce dell’incertezza.
ORME, IMPRESSUM DAI MONDI ANIMALI
Esposizioni
con Michel Giaccaglia
“Fotografare come pretesto per viaggiare, viaggiare come pretesto per fotografare.
Nessuna soluzione.
Si percorrono itinerari, si incontrano popoli, animali, si vivono luoghi dal monte dietro casa fino agli estremi del mondo, ma soprattutto si viaggia nelle emozioni.
L’impressione è principio alla memoria, ciò che rimane appunto impresso.
Dal tedesco “impressum” ovvero impronta, le impressioni sono orme nella mente, fondamenti alla fotografia che non voglia solo ritrarre i soggetti, ma che voglia anche meravigliare e comunicare un’atmosfera.
Sfocature, tempi lenti, controluce, riflessi, sovraesposizioni, forme minimali, colori complementari sono le lenti per un modo impressionistico di raccontare istanti unici, oltre l’immagine fine a se stessa.”
POESIA E FOTOGRAFIA, PAROLE E IMMAGINI PER CONDIVIDERE EMOZIONI
Esposizioni
con Carpe Diem Sestri Levante
“Questo il progetto che un gruppo di soci dell’Associazione Carpe Diem e la poetessa sestrina Danila Olivieri hanno voluto realizzare per mettere in evidenza la profonda sintonia che lega queste due forme espressive.
Due linguaggi che, pur nelle differenze che caratterizzano il dire verbale dal dire iconico, suscitano vibrazioni comuni che elevano i pensieri ed i sentimenti di coloro che a queste si avvicinano.
Ascoltando i versi poetici, assaporandone la melodia e lasciandosi cullare dalle emozioni che i versi della Oliveri evocavano gli autori hanno cercato di esternarle “scrivendole con la luce” per creare un incontro di armonie, emozioni e visioni.
SODDO, ETIOPIA
Esposizioni
con ernesto Scaroponi
Viaggio all’interno del penitenziario accompagnato da un recluso che credevo fosse una guardia.
Ho visitato recentemente il carcere di Soddo, Etiopia con un’onlus di San Severino Marche. Un frate cappuccino italiano operante in loco da diversi anni ci ha introdotto dal direttore il quale dopo averci spiegato le regole dell’istituto ci ha fatto da guida nei vari reparti. Contemporaneamente un signore ben vestito scambiato per un agente di custodia mi si accosta e mi fa cenno di seguirlo. Ho lasciato di soppiatto la comitiva e abbiamo visitato diverse sezioni cosi ho avuto la possibilità di fotografare un’umanità a me sconosciuta.